Il dottor Giuseppe Checcucci, Chirurgo della Mano, è specializzato nel trattamento ambulatoriale e chirurgico in endoscopia della Sindrome del Tunnel Carpale a Siena.
Il dottor Giuseppe Checcucci, Chirurgo della Mano e Coordinatore del Team Symcro, è specializzato nel trattamento ambulatoriale e chirurgico in endoscopia della Sindrome del Tunnel Carpale a Siena. Riceve a Siena presso gli Ambulatori Symcro di Strada Massetana Romana 50. Gli interventi chirurgici in endoscopia sono effettuati a Siena.
La Sindrome del Tunnel Carpale
Tra le più diffuse patologie in Italia (il 2% della popolazione tra i 50 ed i 60 anni, specialmente tra le donne, ne è affetta), la Sindorme del Tunnel Carpale si manifesta con un diffuso senso di intorpidimento e di formicolio sulla mano, o su ambedue, spesso accompagnato da dolori taglienti che interessano anche il braccio o la spalla. Tali sintomi si accentuano durante le ore notturne e per far passare i sintomi occorre scuotere le mani o alzarsi dal letto. Conseguenze di tali sintomi consistono nella debolezza nel flettere le dita (indice, medio e pollice), nel dolore alle mani, nella scarsa fiducia quando si deve afferrare un oggetto e nella difficoltà a compiere attività che richiedono abilità motorie delle dita.
In cosa consiste la sindrome del tunnel carpale e sono le cause che possono manifestarla?
Il tunnel carpale è lo stretto passaggio del polso attraverso il quale scorrono nove tendini ed il nervo mediano. Il passaggio è delimitato dalle ossa del polso (carpali) e dalla struttura fibrosa del legamento traverso del carpo. Data la rigidità delle pareti, è sufficiente un agente che determini l’aumento delle dimensioni del tessuto all’interno del tunnel o la riduzione del suo involucro per far si che il nervo mediano venga compresso, determinando così la sofferenza ovvero la sindrome.
Tra le cause più diffuse che possono portare al tunnel carpale vi è la familiarità. Altri fattori sono dovuti a condizioni fisiologiche come la gravidanza e la menopausa, nonché a malattie quali il diabete, l’obesità, l’artrite reumatoide e l’osteoartrosi.
In cosa consiste il trattamento della sindrome del Tunnel Carpale
Non vi è un unico tipo di trattamento per ridurre la compressione del nervo mediale e, dunque, risolvere il problema della sindrome da tunnel carpale. Nella maggior parte dei casi trattamenti di tipo non chirurgico sono sufficienti a risolvere la patologia. Qualora questi trattamenti si rilevino tuttavia non sufficienti è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono questi trattamenti.
Trattamento Ambulatoriale del Tunnel Carpale
Il trattamento non chirurgico della Sindrome del Tunnel Carpale è relativamente semplice e si adotta quando i sintomi sono saltuari o si presentino durante il sonno. Generalmente l’adozione di una o più tra le misure di seguito indicate è sufficiente a minimizzare l’edema o la compressione del nervo mediano.
Il trattamento non chirurgico può consistere in: uno splint per mantenere il polso in posizione idonea durante la notte o durante qualsiasi altra attività che ne causa i sintomi; in infiltrazioni di cortisone per diminuire l’edema al polso; nell’assunzione della vitamina B; nell’assunzione di famarci antinfiammatori.
Trattamento chirurgico endoscopico innovativo della sindrome del Tunnel Carpale
Il Dottor Giuseppe Checcucci è uno dei primi chirurghi della mano ad aver introdotto la chirurgia endoscopica mini invasiva per la sindrome del Tunnel Carpale.
L'intervento prevede un’incisione nel palmo della mano attraverso unendoscopio dotato di telecamero. L'incisione, meno fastidiosa per il paziente in fase di recupero, è di circa 4-5 centimetri, si aprono pelle, sottocute e muscoli fino ad arrivare al legamento traverso del capo, che viene inciso liberando il nervo mediano. Viene poi applicata una fasciatura stretta per evitare la formazione di ematomi, senza necessità di sutura. L’intervento dura circa mezz’ora. Il rischio di infezione è estremaemnte ridotto, in particolar modo tra i pazienti affetti da diabete.
Si esce dalla sala operatoria muovendo già dita e polso, potendo già mangiare da soli e il giorno dopo guidare, andare a lavorare, usare computer e mouse. Bisogna ovviamente fare un po’ di attenzione a non fare sforzi eccessivi o portare grossi pesi nei giorni immediatamente successivi, ma solo per evitare ematomi.
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